14 ott 2013
24 ago 2013
8 lug 2013
29 mag 2013
La Poesia è Gioco e Sogno: Mostra Collettiva Itinerante nelle Biblioteche
(ninna nanna popolare)
Addormentati, piccino mio
Sii un ragazzo al tuo risveglio.
Prova ad addormentarti e dormi
finchè la chiara alba permetterà al giorno di irrompere.
Allora dormi e ancora dormi
fino all'alba di domani
Mi chiedo chi abbia inventato questa canzone,
penso che la prima volta sia stata
pronunciata dalla boccuccia di un bambino
quando la madre lo lasciò che dormiva
e lo ritrovò che cantava.
Abua, bua, bua
abua, tua madre di bacerà con gentilezza
non temere i draghi della foresta
tua madre ti proteggerà per sempre.
Il mio bambino dagli occhietti scuri come le more
la tua mamma andrà nel bosco,
a prendere dei legnetti per il fuoco
e ti preparerà dei biscottini a formaggio.
28 mar 2013
TAPAS EROTICAS : Progetto artistico di Poesia illustrata, liberamente ispirato alle “Odas Elementales” di Pablo Neruda.
Ode alla mela.
"Te, mela,
voglio
celebrare
riempiendomi
la bocca
col tuo nome,
mangiandoti.
Sei sempre
nuova come niente altro,
sempre
appena caduta
dal Paradiso:
piena
e pura
guancia arrossata
dell’aurora!..."
Ode al suo aroma.
"... per tutta la lunghezza
della tua luce furiosa,
sulla tua circonferenza d’anfora,
sul calice,
sugli occhi del tuo seno,
fra le tue ampie palpebre
e la tua bocca di schiuma,
su tutto
lasciò,
la mia mano lasciò
odor d’inchiostro e selva,
sangue e frutti perduti,
fragranza
di obliati pianeti,
di puri
fogli vegetali,
lì
il mio stesso corpo
sommerso
nella freschezza del tuo amore, amata,
come in una sorgente
o nel suono
di un campanile
lassù
tra l’odore del cielo
e il volo
degli ultimi uccelli,
amore,
odore,
parola
della tua pelle, dell’idioma
della notte nella tua notte,
del giorno nel tuo sguardo...."
"Te, mela,
voglio
celebrare
riempiendomi
la bocca
col tuo nome,
mangiandoti.
Sei sempre
nuova come niente altro,
sempre
appena caduta
dal Paradiso:
piena
e pura
guancia arrossata
dell’aurora!..."
Ode al suo aroma.
"... per tutta la lunghezza
della tua luce furiosa,
sulla tua circonferenza d’anfora,
sul calice,
sugli occhi del tuo seno,
fra le tue ampie palpebre
e la tua bocca di schiuma,
su tutto
lasciò,
la mia mano lasciò
odor d’inchiostro e selva,
sangue e frutti perduti,
fragranza
di obliati pianeti,
di puri
fogli vegetali,
lì
il mio stesso corpo
sommerso
nella freschezza del tuo amore, amata,
come in una sorgente
o nel suono
di un campanile
lassù
tra l’odore del cielo
e il volo
degli ultimi uccelli,
amore,
odore,
parola
della tua pelle, dell’idioma
della notte nella tua notte,
del giorno nel tuo sguardo...."
18 gen 2013
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